Sei VARIANTI del digiuno intermittente.

Sei VARIANTI del digiuno intermittente.

Nell’articolo di oggi, andremo ad approfondire ulteriormente il tema del digiuno intermittente, facendo seguito alla guida completa che già trovate online (link alla guida che non trovo al momento, deve essere precedente al 16 gennaio 2021). Se non avete ancora avuto l’opportunità di leggere quell’articolo, vi invito caldamente a farlo. Lì troverete molti dei principi fondamentali di questa strategia alimentare che non ripeteremo in dettaglio qui.

Prima di tuffarci nel cuore dell’argomento, voglio sottolineare che le informazioni che sto per condividere si basano non solo sulla letteratura scientifica, ma anche sulla mia esperienza personale e su quella dei miei pazienti. Grazie a questa strategia, abbiamo ottenuto significativi benefici in termini di salute e perdita di peso, raggiungendo traguardi notevoli.

È importante ricordare che il digiuno intermittente non è adatto a tutti! Prima di iniziare, è essenziale consultare un professionista qualificato che possa guidarvi in modo sicuro, evitando errori comuni che potrebbero portare a risultati controproducenti, come aumentata sensazione di fame e conseguente frustrazione.

 

Digiuno intermittente: orari, tipologie e benefici

Nel panorama delle strategie nutrizionali che si focalizzano sul miglioramento del benessere e della forma fisica, il digiuno intermittente si distingue sicuramente come approccio flessibile e adattabile alle esigenze individuali. Ma come far combaciare il digiuno intermittente con gli orari che scandiscono la nostra routine quotidiana? Il digiuno intermittente non è solo uno dei tanti piani alimentari a cui ci si può approcciare, ma un vero e proprio stile di vita che può portare notevoli benefici alla salute, alla concentrazione e al controllo del peso. In questo articolo, esploriamo le caratteristiche e le modalità con cui avvicinarsi al digiuno intermittente: orari in cui mangiare e in cui digiunare, tipologie diverse di digiuno intermittente e relativi pro e contro. Vediamo insieme come pianificare efficacemente i periodi di digiuno e di alimentazione, massimizzando i benefici di questa pratica, senza compromettere lo stile di vita o il benessere generale.

 

Esistono diverse strade per effettuare correttamente il digiuno intermittente

La ricerca sul digiuno intermittente è in continua evoluzione, con nuovi studi e scoperte che arricchiscono la letteratura scientifica ogni mese. Star al passo con l’incessante flusso di informazioni e ricerche in questo campo può essere una vera sfida, data l’enorme quantità di dati prodotti.

In questo articolo, voglio condividere con voi le strategie di digiuno intermittente più efficaci e riconosciute, quelle che hanno guadagnato l’attenzione e l’approvazione degli esperti di salute e nutrizione a livello globale. Non solo vi presenterò queste metodologie, ma racconterò anche la mia personale esperienza con ciascuna di esse, frutto della sperimentazione diretta e dell’applicazione con i pazienti che ho avuto il piacere di accompagnare nel loro percorso di salute e benessere.

Vi illustrerò sei diverse strategie per praticare il digiuno intermittente, tutte accuratamente esplorate e valutate per offrirvi una panoramica completa e dettagliata.

 

 

1) il metodo 16/8

Il metodo 16/8 rappresenta una delle strategie più accessibili e popolari per chi desidera avvicinarsi al digiuno intermittente, conciliando efficacemente le esigenze di nutrimento con quelle di digiuno. Questo approccio prevede un periodo di digiuno di 16 ore, seguito da una finestra alimentare di 8 ore. Durante quest’ultima, è possibile consumare i pasti desiderati, idealmente non più di quattro, per facilitare la digestione e l’organizzazione della giornata.

Per esemplificare, se l’ultimo pasto della giornata viene consumato alle 20:00, il successivo sarà non prima delle 12:00 del giorno seguen

te. Questo intervallo consente al corpo di beneficiare delle fasi di digiuno, favorendo processi metabolici e di detossificazione.

L’adattabilità di questo schema al proprio stile di vita è uno dei suoi maggiori vantaggi. Che voi siate mattinieri inclini alla fame nelle prime ore del giorno o persone che avvertono un senso di appetito più intenso nel tardo pomeriggio e durante le ore serali, il metodo 16/8 può essere personalizzato per incontrare le necessità e ritmi biologici di ognuno.

 

Durante le ore di digiuno, è consentito consumare bevande non caloriche come acqua, caffè e tè, fondamentali per mantenere l’idratazione senza interrompere il digiuno. È cruciale, tuttavia, evitare zuccheri o dolcificanti che potrebbero compromettere i benefici del digiuno.

Al momento di nutrirsi, è essenziale privilegiare un’alimentazione sana e nutritiva, ricca di alimenti densi di nutrienti. La qualità dell’alimentazione nelle or

e di apporto calorico è determinante per sostenere i vantaggi del digiuno, migliorando la salute generale e supportando gli obiettivi di benessere.

Raccomando il metodo 16/8 come punto di partenza per coloro che esplorano il digiuno intermittente per la prima volta, offrendo un equilibrio tra semplicità ed efficacia, con minimi effetti collaterali, generalmente limitati a un temporaneo aumento della sensazione di fame durante la fase iniziale di adattamento.

 

La Dieta 5:2

La Dieta 5:2 rappresenta un approccio intrigante al digiuno intermittente, alternando cinque giorni di alimentazione normale a due giorni di ridotto apporto calorico, limitato a 500-600 calorie. L’idea è di simulare un ambiente di scarsità energetica, attivando i benefici fisiologici associati al digiuno.

Resa popolare dal giornalista britannico Michael Mosley, questa modalità si è affermata grazie alla sua flessibilità e alla capacità di inserirsi efficacemente nella routine settimanale. Durante i giorni “light”, l’opzione di suddividere l’apporto calorico in due piccoli pasti può aiutare a rendere il regime più gestibile, pur mantenendo i benefici del digiuno. L’adozione di un ritmo 16/8 in questi giorni può inoltre facilitare il percorso, aiutando a distribuire meglio le calorie disponibili.

Tuttavia, è importante sottolineare che questa strategia può presentare delle sfide, soprattutto per quanto riguarda la gestione della fame nei giorni a basso apporto calorico. Per questo motivo, tendo a raccomandare la dieta 5:2 a chi ha già acquisito una certa familiarità con il digiuno intermittente attraverso il metodo 16/8, avendo maturato una sufficiente capacità di gestire periodi prolungati senza cibo.

In conclusione, pur riconoscendo l’efficacia e l’interesse attorno alla dieta 5:2, ci tengo a sottolineare che non si tratta di un percorso adatto a tutti, specialmente ai neofiti del digiuno intermittente. La sua implementazione dovrebbe avvenire dopo un periodo di adattamento e sempre sotto la guida di un professionista.

 

Eat Stop Eat (traduzione: “Mangia Stop Mangia”)

La strategia Eat Stop Eat introduce un approccio al digiuno intermittente che comporta il non assumere cibo per 24 ore, due volte a settimana. Ideato da Brad Pilon, noto esperto nel mondo del fitness, questo metodo si basa su un principio tanto semplice quanto sfidante: digiunare per un intero giorno, da cena a cena. Questa modalità è pensata per sfruttare i momenti di maggiore occupazione durante il giorno lavorativo, facilitando il digiuno grazie alla distrazione dalle sollecitazioni alimentari.

Personalmente, ho adottato Eat Stop Eat testandone l’efficacia. L’esperienza mi ha insegnato a organizzare strategicamente le mie giornate attorno a questo ritmo di digiuno, concentrandomi sull’idratazione mediante acqua e bevande non zuccherate e senza calorie. L’obiettivo è ottenere benefici quali la perdita di massa grassa, mantenendo però una dieta nutriente e bilanciata nei giorni non di digiuno, ricca di tutti i nutrienti essenziali per il corpo.

È fondamentale riconoscere che seguire Eat Stop Eat può essere impegnativo, data l’estensione del digiuno a 24 ore. Per questo motivo, consiglio di approcciarsi a questa strategia solo dopo aver acquisito una certa familiarità con il digiuno intermittente, idealmente iniziando con il metodo 16/8. Questo permetterà di abituarsi gradualmente alle sensazioni di fame e ai bisogni del proprio corpo, facilitando successivamente l’adozione di regimi più intensi come il digiuno Eat Stop Eat.

 

Digiuno a giorni alterni

Il digiuno a giorni alterni introduce un ritmo di alimentazione in cui si alternano giornate di restrizione calorica moderata, tipicamente tra 500-600 calorie simili alla dieta 5:2, a giorni di alimentazione libera, dove si può mangiare in maniera più abbondante per bilanciare i periodi di minore apporto energetico. Questo schema di digiuno offre un approccio flessibile, ma è importante sottolineare che non è la scelta ideale per chi punta primariamente alla perdita di peso. Metodi più diretti e gestibili potrebbero risultare più efficaci e meno impegnativi per questo obiettivo.

L’adozione del digiuno a giorni alterni può trovare spazio in contesti specifici, soprattutto per affrontare determinate condizioni di salute sotto la guida attenta di un esperto. Questa modalità richiede una buona dose di esperienza con il digiuno intermittente, nonché una solida capacità di gestire la sensazione di fame che inevitabilmente accompagna le giornate di restrizione calorica.

Prima di considerare il digiuno a giorni alterni, è consigliabile familiarizzare con pratiche più soft come il metodo 16/8, che consente un adattamento graduale al digiuno e minimizza gli impatti sul quotidiano. Avventurarsi nel digiuno a giorni alterni senza una preparazione adeguata potrebbe rivelarsi una sfida ardua e, a lungo termine, difficile da sostenere. Pertanto, questa strategia dovrebbe essere valutata attentamente e sempre con il supporto di un professionista della nutrizione.

 

La Dieta del Guerriero

La Dieta del Guerriero, ideata da Ori Hofmekler, si distingue per il suo approccio unico all’alimentazione e al digiuno intermittente. La strategia alimentare quotidiana si basa sull’incorporare piccole quantità di frutta e verdura durante il giorno, per poi dedicarsi a un pasto serale più sostanzioso e nutriente. Questo metodo promuove un periodo di digiuno diurno, concentrando l’assunzione calorica in una singola finestra serale.

Il focus di questa dieta non è solo sulla tempistica dell’alimentazione, ma anche sulla qualità degli alimenti consumati. La selezione degli alimenti è infatti ispirata ai principi della dieta Paleo, privilegiando cibi non trasformati come carne, pesce, frutta e verdura, enfatizzando l’importanza di scegliere prodotti freschi e naturali.

Adottando la Dieta del Guerriero, si segue un modello di digiuno e alimentazione che mira a ottimizzare la naturale risposta fisiologica del corpo all’assunzione di cibo, promuovendo potenzialmente benefici in termini di energia, concentrazione e gestione del peso. Questo regime alimentare offre un’interessante alternativa per chi cerca un approccio diversificato al digiuno intermittente, sottolineando l’importanza di un’alimentazione consapevole e di qualità.

Saltare dei pasti spontaneamente e in base alle sensazioni

Esplorare il digiuno intermittente significa talvolta adottare un approccio meno strutturato e più flessibile, basato sull’ascolto del proprio corpo e delle sue necessità. Ci possono essere giornate in cui la sensazione di fame non si presenta negli orari abituali. In questi momenti, anziché aderire rigidamente a una routine prestabilita, può essere vantaggioso assecondare il proprio istinto, optando per prolungare il periodo di digiuno.

Il concetto che necessitiamo di consumare un numero fisso di pasti al giorno è ormai considerato un mito. La ricerca suggerisce che, mantenendo costante l’apporto calorico, non vi sono differenze significative in termini di perdita di peso o di massa muscolare tra chi consuma tre o cinque pasti al giorno. Questo dimostra l’adattabilità del nostro organismo a diversi ritmi di alimentazione.

Personalmente, ho sperimentato questa forma di digiuno intermittente guidata dalle sensazioni corporee, ma ho riscontrato che la mancanza di una struttura precisa e la casualità nella scelta dei momenti di digiuno e alimentazione non si adattavano al mio stile di vita, non apportando i benefici che ricercavo.

Credo fermamente che il digiuno intermittente, per essere efficace e produttivo, richieda una certa dose di pianificazione e consapevolezza. Affidarsi esclusivamente alle proprie sensazioni, soprattutto per chi è alle prime armi con questa pratica, può non essere la strategia ottimale. La guida di un professionista può essere cruciale per intraprendere con successo il percorso verso un digiuno intermittente efficace e sostenibile.

Conclusione

In questo articolo, abbiamo esplorato le tecniche più riconosciute e apprezzate nel mondo del digiuno intermittente.

Il mio suggerimento per chi si avvicina per la prima volta a questa pratica è di partire con il metodo 16/8. È cruciale iniziare ad abituarsi gradualmente a un regime di digiuno, rieducando il corpo a vivere momenti senza nutrimento, diversamente da quanto abituati nella vita quotidiana.

Una volta acquisita una certa dimestichezza con il digiuno 16/8, potreste sentirvi pronti per esplorare approcci differenti. Tuttavia, è fondamentale procedere senza fretta e resistere all’impulso di testare immediatamente i propri limiti. Questo atteggiamento, se affrettato e privo di una reale consapevolezza del proprio stato fisico e mentale, potrebbe non solo risultare inefficace, ma anche comportare rischi per la salute.

L’invito, quindi, è quello di procedere con cautela, privilegiando la consapevolezza di sé e il rispetto del proprio benessere, piuttosto che la ricerca di risultati immediati. Ricordate che l’obiettivo principale è promuovere un cambiamento positivo nel proprio stile di vita, in modo sostenibile e salutare.